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Il nuovo Proxy Workflow di Media Composer 2025.6

Con l’aggiornamento alla versione 2025.6, anche Media Composer | Ultimate introduce il nuovo proxy workflow, una funzionalità pensata per ottimizzare i flussi di lavoro nel montaggio video. Questo sistema consente agli editor di lavorare con file proxy leggeri, mantenendo sempre un link automatico ai media originali in alta qualità.


Cos’è il Proxy Workflow in Media Composer

Il proxy workflow permette di gestire grandi quantità di materiale ad alta risoluzione in modo fluido e veloce, utilizzando versioni a bassa risoluzione (proxy) dei file originali. Queste versioni “light” sono ideali per il montaggio offline o in ambienti di produzione remota, garantendo comunque la possibilità di effettuare il relink ai media full-res in qualsiasi momento.


Come generare i file proxy

Il processo è semplice e integrato nella UI di Media Composer:

  • Seleziona una clip dal bin.
  • Clicca con il tasto destro e scegli “Create Proxy”.
  • Il sistema crea automaticamente una versione a bassa risoluzione, mantenendo il collegamento diretto con l’originale ad alta definizione.
  • Una volta generato il proxy, l’interfaccia mostra l’icona arancione accanto alla clip, indicando chiaramente che è disponibile la doppia risoluzione (proxy + original).


Monitoraggio dei proxy nel bin e nella timeline

Durante il montaggio, a seconda della connessione, si potrebbe notare che alcune clip scorrono in modo meno fluido sulla timeline. Questo può dipendere dal fatto che non tutti i file sono ancora stati convertiti in proxy.

Nel bin, è possibile controllare rapidamente lo stato delle clip grazie a diverse colonne informative, tra cui:

  • Presenza del proxy
  • Formato di risoluzione
  • Percorso del file proxy

Questi dettagli sono fondamentali per monitorare il workflow e intervenire sulle clip che necessitano ancora di conversione.


Creare i proxy mancanti

Se alcune clip non sono ancora state convertite, puoi facilmente procedere:

  • Seleziona le clip nel bin.
  • Clicca su “Create Proxies”.

In pochi istanti, il sistema genererà i file proxy mancanti.

Una volta completata l’operazione, anche a livello visivo nella timeline verrà mostrata l’indicazione che il materiale è disponibile in doppia risoluzione, ottimizzando così l’esperienza di editing.